Ponziane Maremarathon 2011 8-11 Settembre 2011

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di Luciano Belloni

La Ponziane Maremarathon è quest’anno alla sua decima edizione e come tutte le altre è stato un gradevole incontro tra sea-kayakers provenienti da varie regioni del nord e centro Italia che, rispondendo all’invito di Fabio Carosi, si sono dati sia per la bellezza delle isole che per la compagnia e il piacere di ritrovare vecchi e nuovi amici.

La traversata assistita da San Felice Circeo a Ponza di circa 23 miglia non ha avuto luogo per via delle previsioni meteo non incoraggianti e per via di questa latente incertezza di mare e di vento,  l’amico Fabio è stato costretto a modificare l’ambizioso programma in modo tale che a Ponza il gruppetto giungesse  con il traghetto di linea, il noto “Carloforte”.
Le condizioni di mare non sono apparse poi del tutto proibitive, ma in quelle condizioni la traversata sarebbe stata estremamente faticosa con onda di traverso e brezza tale da creare spruzzi bianchi in cresta che avrebbero reso la traversata “dura” oltre misura.

Giunti a Ponza, la giornata soleggiata ha indotto il gruppo a prepararsi per una pagaiata pomeridiana attorno all’isola e consumare il pranzo su una tranquilla spiaggia dopo il giro di boa all’isola di Gavi.
E’ appunto sul lato nord che, pure se attenuate, si sono avute le stesse condizioni di mare riscontrate al mattino sul traghetto, ma con costanti colpi di pagaia le varie piccole insenature chiamate cale, tra cui, Cala Felci la prima e a seguire, Cala Fonte, Cala Teola, la spiaggia di Lucia Rosa sino a Capo Bianco scorrono veloci. E’ appunto a Capo Bianco che viene deciso di ridurre il percorso, evitando il giro da Punta della Guardia, ma rientrando da Cala di Chiaia di Luna sfruttando il romanico tunnel e raggiungere Ponza Porto o meglio la spiaggia di S. Antonio.
L’arrivo a terra ha costituito per tutti una valida esperienza con qualche difficoltà per via di onde frangenti che hanno messo a dura prova il gruppo, tanto che solo alcuni ne sono usciti indenni arrivando a terra con appoggi alti o con faticose timonate per mantenere il kayak nella giusta e dritta traiettoria. Ma l’aspetto più faticoso è stato il trasbordo da una spiaggia all’altra, da Chiaia di Luna a S. Antonio.
L’esperienza del finale di giornata è stata oggetto nella serata di considerazioni varie, sia a cena che nel lungo dopo cena.

Il giorno successivo, tutti al porto ad attendere l’arrivo del “Carloforte” e quindi ad accogliere il resto dei partecipanti al raduno.
Grande il piacere di rivedere vecchi amici di pagaia e di alcuni, più non ricordare il nome, così le rinnovate nuove presentazioni con tanto di nome, ma poi ce lo ricorderemo?
L’amico Fabio, il Carosi tanto per intenderci, ha una parola per tutti e lui di buona memoria, sì che li conosce bene ma anche lui è salutato con simpatia da diversi ponziani che incontra sull’isola.
La giornata è di quelle più che favorevoli tanto da creare i giusti stimoli ed iniziare così il raduno con entusiasmo, ma a dare la carica è ancora lui Fabio, che sollecita tutti al deposito dei bagagli,  scandendo i tempi  per la distribuzione del sacchetto viveri nonché per cercare di rispettare l’orario di partenza.
Da osservare la caratteristica tipica di questo annuale incontro, ovvero la “rigidità flessibile” indispensabile per una democratica gestione del gruppo! Alla fine, anche la Capitaneria di Porto dà a il consenso al via.
Arriva così il momento tanto atteso, quello del tutti in acqua ed è qui che il gruppo trepida: il via non può essere dato a causa di un componente del gruppo non provvisto di giubbotto salvagente, per cui bisogna intervenire in emergenza e anche di fretta perché quelli in acqua sono irrequieti. 
C’è anche chi ha un kayak da fiume, e non da mare, per cui viene fatta notare l’anomalia e pur consapevoli dei rischi per la compattezza del gruppo, si acconsente alla partecipazione. Ma è giusto essere tolleranti?
Si prende finalmente il via lasciando Ponza Porto superando prima Punta della Madonna, il faro e il passaggio tra i faraglioni. Atmosfera serena e gruppo stimolato per la meta del giorno, ovvero l’Isola di Palmarola. 
All’altezza di Punta della Guardia con il suo faro dominante, il gruppo si compatta per poi avviarsi verso Capo Bianco dopo aver osservato Cala Chiaia di Luna, ricordando l’atterraggio avventuroso la sera precedente. Le ultime raccomandazioni prima della traversata di 5 miglia con la barca appoggio a seguire e a controllare a distanza.
Tutto tranquillo nella traversata a gruppo compatto e ben assistito da Istruttori e Guide Sottocosta. Questa ultima considerazione potrebbe sembrare superflua, ma se si esclude qualche raro richiamo, i kayakers con bandierina, per una loro più facile identificazione, vigilano, osservano e sempre pronti ad intervenire qualora ciò fosse necessario. Null’altro da segnalare se non un traino “di comodo” non condiviso anche se autorizzato.
La tratta si completa raggiungendo la spettacolare Cala Brigantina che sotto la sua biancheggiante parete, accoglie il gruppo per la sosta pranzo. In un limpido fondale, il bagno è d’uopo.
Si riprende con le grotte del Faraglione di Mezzogiorno e con altrettanti passaggi in strette gole o in un susseguirsi di grotte ed è in questo contesto che il gruppo si disperde, ma muoversi tra tutti quegli anfratti, è occasione unica da non tralasciare.
Il rispetto della puntualità alla spiaggia di San Silverio per la barca appoggio è doveroso mentre per coloro che si fermano, li attende una notte sotto le stelle.
Si attrezza il campo sulla lunga spiaggia di ghiaia fine mista a sabbia, e al termine tutti ad ammirare lo spettacolo di un tramonto indimenticabile.
Da “O francese” si chiacchiera sorseggiando una fresca birra o aperitivo mentre da levante, tra le rocce a forcina, sorge una bianca luna quasi piena: la seconda notte sotto le stelle, dopo quella del 2010, non sarà anch’essa facilmente dimenticabile!

La nuova giornata si presenta sotto auspici di tempo buono, così che all’arrivo degli amici sulla barca appoggio, si riprende la navigazione a completare il periplo dell’isola. Nella zona delle Cattedrali, i tempi si allungano per via delle visite alle strette e lunghe grotte, e senza fretta il gruppo si riunisce su una lunga spiaggia prima della traversata su Ponza. Chi fa uno spuntino, chi si rilassa, chi fa il bagno e chi si diletta con eskimi di prova: questa sì che è vacanza!
La traversata su Ponza non ha creato problemi ma per via, o di uno scarso allenamento o per via di scafo non decisamente marino, il gruppo si allunga, ma c’è sempre qualcuno che vigila sui ritardatari.
A Capo Bianco si “grotteggia” tra una serie di insenature e passaggi invitanti in un’acqua dalle tinte e trasparenza affascinanti dalle quali non ci si vorrebbe allontanare, ma Fabio impone (!) di rimettersi in cammino.
La costa nord di Ponza è anch’essa ricca di insenature e di piccole spiagge raggiungibili solo a piedi e proprio lungo costa gli stretti passaggi non mancano e per alcuni ciò costituisce il massimo divertimento a dispetto di altri che provano altrettante soddisfazioni nell’ammirare la costa da maggiore distanza. Nel passo dell’isolotto di Gavi il gruppo si ricompone prima di iniziare la tratta sino a Ponza Porto. Il mare tranquillo e il “sentir odor di casa” spinge alcuni ad aumentare l’andatura con l’inevitabile allungamento del gruppo, ma anche in questo caso, il controllo a distanza per la sicurezza, è garantito da occhi vigili. Ma nelle ultime centinaia di metri per approdare alla spiaggia di S.Antonio, ognuno ha dovuto aumentare l’attenzione per via di un “arrembaggio” di natanti, piccoli e grandi, alla ricerca di un posto sicuro dove ancorare barche a vela e a motore.
Dopo una doccia rilassante, la ricca cena al Ristorante Le Palme, gli applausi a donna Candida che tradizionalmente  ospita i partecipanti al raduno, la distribuzione delle magliette tecniche e della “scheda ricordo” e a finire, un corale sincero affettuoso plauso a Fabio a conclusione di un’altra giornata a dir poco fantastica.

Di primo mattino, sulla spiaggia si presenta il gruppo con destinazione Isola di Zannone e con l’obbiettivo di rientro in tempo utile per l’orario del traghetto, mentre altri con mete meno ambiziose ma altrettanto interessanti si muovono con maggior tranquillità, chi nella visita dell’isola su motorino alla ricerca di punti panoramici e chi per le botteghe del paese per qualche acquisto ricordo di questa vacanza.
In quel di Zannone una breve sosta per una altrettanto breve passeggiata a piedi mentre alcuni proseguono a completare il periplo dell’isola. Con il gruppo così frazionato e con qualche malinteso, la via del ritorno appare disordinata tanto da indurre gli accompagnatori responsabili ad un energico richiamo per ristabilire un po’ d’ordine e per far capire anche le competenze, le responsabilità e, perché no?   i doveri dei componenti del gruppo. A terra, i dovuti chiarimenti e poi tutti dediti ai preparativi per l’imbarco sul traghetto della SNIP e SNAP, il glorioso “Carloforte”!

Con le foto di gruppo sul molo, con reciprochi saluti e con altri doverosi ringraziamenti a Fabio, si chiude la decima edizione della Pontine Maremarathon con un amichevole e augurale … arrivederci alla prossima!